In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, da oggi il Parco archeologico del Colosseo presenta al pubblico il progetto Parco Green: è online la pagina www.parcocolosseo.it/parco-green, a cura di Francesca Boldrighini, nella quale è possibile trovare un’ampia serie di iniziative accomunate dalla volontà di valorizzare l’ambiente naturale del Parco e di dare un contributo all’economia sostenibile nei suoi diversi aspetti.
“Il Parco archeologico del Colosseo ha un patrimonio verde unico al mondo” dichiara Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo. “Per questo, da sempre, ci impegniamo al massimo per proteggerlo e valorizzarlo, dando il nostro contributo alla crescita di un’economia sostenibile in senso più ampio, infondendo nel nostro pubblico, e soprattutto nelle nuove generazioni, la consapevolezza che la tutela dell’ambiente è compito di ognuno di noi”.
Il Parco archeologico del Colosseo non è infatti solo un sito archeologico, ma è anche una grande area verde che comprende il Foro Romano e il Palatino e che si estende per oltre 40 ettari nel cuore della città di Roma. Un “parco naturale” in cui la vegetazione spontanea, tipica dell’area mediterranea, convive con i grandi alberi piantati negli ultimi secoli per far rivivere lo spirito dei giardini imperiali e dei rinascimentali Horti Farnesiani che, in fasi successive, hanno abbellito l’antico colle. Quest’area verde è inoltre stata scelta come habitat da molti piccoli mammiferi, rettili, insetti e uccelli. Per questo, fin dalla sua istituzione, il Parco ha cercato non solo di tutelare e valorizzare il patrimonio archeologico affidatogli, ma anche il suo patrimonio naturale, dando vita a numerosi progetti volti a ridurre l’impatto ambientale, diminuire l’inquinamento, conservare l’ecosistema e la biodiversità, promuovendo un modo di vivere più in accordo con il nostro ambiente naturale.
In particolare si è voluto dare una nuova attenzione alla vegetazione presente nel Parco, curando costantemente alberi e arbusti e utilizzandoli sfruttando al meglio le loro proprietà naturali, con numerose iniziative ideate dall’architetto Gabriella Strano. Con il progetto L’olio del PArCo, realizzato in collaborazione con Coldiretti, si raccolgono i frutti dei quasi duecento alberi di ulivo presenti nell’area, producendo così l’olio del Palatino, Extra Vergine di Oliva, da alberature non trattate, già al secondo anno di produzione. È invece prevista per i prossimi mesi la messa a dimora di un antico vitigno autoctono, la cosiddetta Uva Pantastica. L’uva sarà piantata nella “Vigna Barberini”, una delle aree del Palatino adibite a vigna in epoca rinascimentale: s’intende così preservare e rinnovare il legame con l’antica tradizione agricola del Parco. Proprio ai piedi delle capanne romulee, l’Associazione di Promozione Sociale Comitato Mura Latine, grazie al progetto GRABees – Il Miele di Roma, ha messo a dimora quattro arnie e organizzato un percorso didattico-ambientale sull’allevamento delle api e la produzione del miele chiamato Ambrosia del Palatino. Per sfruttare le proprietà purificatrici e anti-inquinanti delle piante, in occasione della Giornata degli alberi 2020, è stata piantata sul versante meridionale del Palatino una “barriera antismog” costituita da arbusti noti per la loro capacità di assorbire il particolato e gli inquinanti gassosi pericolosi per l’ambiente e la salute umana.
Il Parco Green coinvolge inoltre la fauna del PArCo: il progetto SPECTIO, curato da Andrea Schiappelli, intende studiare le abitudini della fauna e dell’avifauna locale per valorizzare e far conoscere al pubblico anche questo patrimonio naturalistico. Primo atto del progetto è la definizione del protocollo d’intesa con Ornis Italica, associazione non profit già presente nel PArCo per monitorare la vita dei gabbiani e la pubblicazione di una rubrica bisettimanale sulle pagine social del PArCo.
Tuttavia nel PArCo l’approccio “green” si nota anche nella modalità di manutenzione e restauro del patrimonio architettonico e monumentale: due sono i progetti di restauro ecosostenibile che coinvolgono due grandi monumenti del Foro Romano, ovvero l’Arco di Settimio Severo e la Basilica Emilia. Il primo, curato da Federica Rinaldi e Alessandro Lugari, sperimenterà il processo di ristabilimento della coesione delle superfici con bio-consolidamento tramite batteri carbonatogeni. Il secondo, ideato da Fiorangela Fazio, con la Collaborazione di Tecnoel S.r.l., sfrutterà l’azione di proteine e di lipidi per rimuovere le patine biologiche dalle superfici senza produrre esalazioni tossiche né rifiuti speciali.
Infine, il Servizio Educazione Didattica e Formazione ha realizzato due progetti per coinvolgere i visitatori più giovani: il percorso I nostri amici alberi del PArCo aiuterà i più piccoli, attraverso l’osservazione della natura e l’ascolto di fiabe e leggende, a comprendere l’importanza degli alberi; con il gioco interattivo Il PArCo volante, a cura di Andrea Schiappelli, Silvio Costa ed Elena Ferrari, sarà invece possibile salire su un drone virtuale, rispondendo a quiz in volo sul Palatino.
Nelle prossime settimane sul sito web e sulle pagine social del PArCo saranno online video e rubriche di approfondimento su tutti i nostri progetti “green”.
Nell’immagine, Vigna Barberini. Credit PArCo
Nasce Parco Green, il lato naturale del Parco archeologico del Colosseo |